Stanze vuote
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Rina Gatti
Stanze vuote
Ricordi di una bambina che cresce
nell’Umbria contadina di ieri
isbn: 978-88-97738-25-1 // 144 pp // 14,00 euro
«[...] L’originalità di questi scritti non sta soltanto nelle circostanze singolari [...] di come e quando essi sono usciti dalla tenace penna di una contadina di oltre sessantacinque anni, che in tutta la vita aveva scritto soltanto poche lettere per conto di parenti analfabeti. Ma perchè almeno altre due caratteristiche li rendono quasi unici.
Il fatto è che Rina Gatti, nel rievocare i dolori, le pene, le faticose e rare ma intense gioie della sua esistenza, ci dipinge anche un quadro di vita italiana visto da una donna, dall’“altra metà dell’universo”. E ancora: Rina racconta il mondo dei sommersi visto dalla parte dei sommersi; che qui non sono oggetti, ma soggetti pensanti e dolorosamente senzienti della loro condizione di sommersi. Per trovare libri simili bisogna ritornare alla letteratura realista di un tempo che fu: con la differenza che la vita dei miserabili veniva descritta, con arte e coscienza, da scrittori di professione, che magari ce ne fossero ancora. in questi libri è stata descritta e rivissuta da uno di loro. anzi, da una di loro» (dalla «Prefazione» di arrigo Levi).
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